Sinossi
"Le avventure di Pinocchio" è un romanzo di Collodi (pseudonimo letterario di Carlo Lorenzini), pubblicato nel 1883 dall’editore Paggi di Firenze, che narra le avventure per mezzo delle quali un burattino di legno, dopo un lungo percorso di maturazione ed apprendimento, riesce a diventare un ragazzino vero.
II falegname Geppetto con un pezzo di legno «che piangeva e rideva come un bambino»
datogli dal collega Mastro Ciliegia costruisce il burattino Pinocchio, che parla, cammina e si muove
come un vero bambino e si rivela subito un autentico discolo.
Dopo aver schiacciato il Grillo Parlante, di cui non gradisce i saggi consigli, vende l'abbecedario,
che il poverissimo Geppetto gli ha comprato sacrificando la sua casacca, per andare al teatro dei
burattini; ivi il burattinaio Mangiafoco, prima lo minaccia, poi gli regala cinque monete d'oro. Ma
Pinocchio,
invece di portarle a Geppetto, si lascia abbindolare dal Gatto e dalla Volpe nella speranza di
vedere moltiplicate le monete grazie all'albero degli zecchini; i due non solo lo derubano ma lo
impiccano
anche; lo salva la Fata dai Capelli Turchini.
Dopo essersi fatto di nuovo derubare dal Gatto e dalla Volpe e aver subito altre disavventure (fra
l'altro viene imprigionato e rimane preso nella tagliola di
un contadino che lo obbliga a far da cane da guardia) ritrova la Fata e sembra voler mettere
giudizio.
Ma le complicazioni non sono finite: Pinocchio prima corre il rischio di finire nuovamente in
prigione epoi di venir fritto in padella da un pescatore; parte in seguito col suo amico Lucignolo
per il
Paese dei Balocchi: qui, passati cinque mesi di continua baldoria, si trasforma in asino, come
accade a tutti
i bambini che vanno nel Paese dei Balocchi. Viene allora comprato dal direttore di una compagnia di
pagliacci; azzoppatesi durante uno spettacolo, è venduto a un uomo che vorrebbe fare con la sua
pelle un tamburo: tenta perciò di annegarlo, ma i pesci divorano l'involucro asinino e Pinocchio,
tornato
burattino, fugge a nuoto.
In mare viene inghiottito dal pescecane, nel cui ventre incontra Geppetto, il quale, messosi in
viaggio
per cercarlo, aveva fatto naufragio ed era stato a sua volta inghiottito parecchio tempo prima. I
due
fuggono dalla bocca spalancata del pescecane e si mettono in salvo.
Ammaestrato dalle sue esperienze, Pinocchio mette giudizio, comincia a lavorare per mantenere
Geppetto e si mette anche a studiare: ormai è diventato buono, e la conclusione è che una bella
mattina si
sveglia trasformato in un ragazzo in carne ed ossa.
"I miracoli non crescono sugli alberi, Pinocchio! I miracoli avvengono nel cuore."
Grillo
Parlante
Autore
Carlo Lorenzini, più noto con lo pseudonimo di Collodi (dal nome del paese natale della madre), nasce
a Firenze il 24 novembre 1826. La madre, Angelina Orzali, benché diplomata come maestra elementare,
fa la cameriera per l'illustre casato toscano dei Garzoni Venturi - la cui tenuta a Collodi rimarrà
uno dei ricordi più cari del piccolo Carlo - e in seguito presso la ricca famiglia Ginori di
Firenze. Il padre Domenico Lorenzini, di più umili origini, debole di carattere e fragile di salute,
lavora come cuoco per gli stessi marchesi Ginori.
Primogenito di una numerosa e sventurata
famiglia
(dei dieci figli, sei ne muoiono in tenera età), Carlo frequenta le elementari a Collodi, affidato
ad una zia.
Malgrado il carattere vivace, inquieto e propenso all'insubordinazione, viene
avviato
agli studi ecclesiastici presso il Seminario di Val d'Elsa e poi dai Padri Scolopi di Firenze.
Quando il fratello Paolo Lorenzini diventa dirigente nella Manifattura Ginori, la famiglia
acquista
finalmente un po' di serenità e di agiatezza, e Carlo può iniziare la carriera di impiegato e di
giornalista.
Nel 1848, partecipa come volontario alla prima Guerra d'Indipendenza nelle
file dei
mazziniani.
Nell'estate dello stesso anno fonda il quotidiano di satira politica Il Lampione,
ben
presto soppresso dalla censura - in seguito alla restaurazione del '49 del Granduca Leopoldo - e
riaperto undici anni dopo, per la tenacia del fondatore, in occasione del plebiscito sull'annessione
al Piemonte. In quell'arco di tempo, il foglio satirico viene sostituito dal giornale di carattere
strettamente teatrale Scaramuccia.
Nel 1856 scrive il libro Un romanzo in vapore, con
accenti
trasgressivi e pieni di humour, a cui fa seguito Il viaggio per l'Italia di Giannettino Nel '59,
spinto dagli ideali del patriottismo, partecipa alla seconda Guerra d'Indipendenza. Collodi,
scrittore dal carattere spiritoso, versatile, da taluni considerato molto pigro, collabora, fino al
1875, a numerosi giornali; scrive pure romanzi e drammi teatrali, nessuno dei quali però di
particolare valore creativo. Il primo testo dedicato all'infanzia è del 1876: I racconti delle fate,
splendide traduzioni di fiabe francesi commissionate dalla libreria editrice Paggi. Da allora,
Collodi si cimenta nel genere della letteratura infantile, con la realizzazione di una serie di
testi scolastici che lo rendono un benemerito dell'istruzione pubblica nell'Italia appena unita.
La
vera notorietà di Collodi arriva, però, con la pubblicazione del romanzo Le avventure di Pinocchio,
storia del burattino più famoso del mondo. Pubblicato inizialmente a puntate, a partire dal 7 luglio
1881, sul Giornale per i bambini di Ferdinando Martini, con il titolo di Storia di un burattino,
esce integralmente nel 1883 con l'editore Felice Paggi di Firenze. L'opera è stata pubblicata in 187
edizioni e tradotta in 260 lingue o dialetti.
Prima di aver goduto del meritato successo,
Carlo
Collodi muore, improvvisamente, il 26 ottobre 1890 a Firenze. Le sue carte, donate dalla famiglia,
sono conservate nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
"Insegui ciò che ami o finirai per amare ciò che trovi."
Carlo Collodi
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Le avventure di Pinocchio
Edizione illustrata da MinaLima. Testo integrale con inserti cartotecnici.
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